Goldman Sachs ha bocciato i Btp italiani e promosso i Bonos spagnoli, lanciando un nuovo allarme sul nostro Paese. Secondo una analisi della banca Usa, lo spread tra Btp decennale e Bund a 10 anni arriverà a 235 punti entro il 2023.
Ci sono almeno due motivazioni alla base di questa stima pessimistica. La prima riguarda la politica della Bce, che non ha finito con la sua rigida strategia di rialzi dei tassi e il prossimo 4 maggio è atteso un nuovo aumento. La graduale diminuzione del rinnovo degli acquisti dei titoli di Stato italiani e degli altri Paesi in scadenza sta rimodulando il mercato obbligazionario, mettendo pressione al decennale del nostro Paese.
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In secondo luogo, Goldman Sachs intravede le difficoltà italiane relative agli obiettivi del Pnrr. Secondo la banca Usa, l’Italia “potrebbe iniziare a pesare sulle aspettative di crescita”.
Il consiglio dato agli investitori è quindi esplicito: liquidare le posizioni sui Btp italiani e acquistare le emissioni del debito pubblico spagnolo, i Bonos, che “potrebbero beneficiare della sovraperformance della Spagna, grazie a migliori prospettive di crescita, nonché di solidi progressi rispetto agli obiettivi di finanziamento”.
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Il rischio per l’Italia è quello di cadere nuovamente nel disordine dei conti pubblici e, soprattutto, nella trappola della sfiducia che allontana gli investitori. L’ultimo salto dello spread ben oltre i 200 punti risale a settembre e i primi di ottobre 2022.
Tuttavia, tra la politica della Bce, l’inflazione che rimane un problema e le tensioni geopolitiche alle stelle, tutto può ancora accadere. L’Italia resta sotto osservazione speciale per i Btp italiani e lo spread.