Il governo sulla legge di Bilancio mostra le prime crepe. L’annuncio iniziale che è bastata solo mezz’ora per trovare l’accordo e che non ci sarebbero stati emendamenti da parte della maggioranza di governo sembra evaporato nelle ultime ore.
Lo stesso vale per il taglio delle tasse, si scopre che aumenta l’iva sui beni per l’infanzia, le accise sono li dove erano e pure il famoso taglio dell’iva sull’acquisto degli assorbenti ritorna quella di prima, per non parlare delle cedolare secca che sale al 26%.
Retromarce su retromarce, come l’annuncio dell’abrogazione della Legge Fornero sulle pensioni, non solo rimane ma addirittura sembra perfino peggiorata, con una figuraccia colossale della Lega di Salvini che sulle pensioni e contro la Fornero aveva impostato parte della campagna elettorale.
Ma l’aspetto più inquietante per il governo sono le divisioni interne, nascoste da una stampa in larga parte simpatizzante per la compagine guidata da Giorgia Meloni.
Oscar Giannini lo fa notare con un post si X: “Si scopre in queste ore che la famosa “finanziaria inemendabile” resterà guarda un po’ aperta e riscritture del testo prima di arrivare in parlamento, perché è la maggioranza a non condividere punti essenziali dell’arcifamosa “prudenza fiscale” di Giorgetti… che cosa hanno votato in Consiglio dei Ministri? Non è la prima volta, ma la presa per il culo di ogni rispetto formale delle procedure ormai è prassi istituzionale di questo sgangherato Paese…”