Scuola e personale ATA, M5S: accuse di presa in giro al Governo
Roma, 11 dicembre – La questione del personale ATA nelle scuole italiane torna al centro del dibattito politico, con il deputato Antonio Caso, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura, che accusa il Governo di mancanza di serietà e rispetto verso questa categoria fondamentale del sistema scolastico. “Da inizio legislatura – dichiara Caso – il personale ATA è vittima di una gestione politica che definire inadeguata è poco”.
La denuncia parte dalla bocciatura, da parte della maggioranza, di numerosi emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle. Tra questi, vi era anche un piano di assunzione straordinaria per il personale ATA, volto a dare stabilità e prospettive a migliaia di lavoratori e lavoratrici. Ma la critica più pesante si concentra su un recente episodio che Caso definisce “una vera e propria farsa”.
Secondo il deputato, Fratelli d’Italia avrebbe prima proposto un emendamento – firmato dalla deputata Paola Di Maggio – per riattivare i contratti temporanei legati al PNRR dal 7 gennaio al 7 giugno 2025. Tuttavia, l’emendamento è stato successivamente ritirato. “Quasi fosse un gioco delle tre carte sulla pelle dei lavoratori”, accusa Caso. Successivamente, un ordine del giorno presentato dal deputato di FDI, Fabio Cangiano, ha riproposto la stessa misura, pur sapendo che si tratta di un atto non vincolante e destinato a rimanere inattuato.
Caso non nasconde l’indignazione per quello che definisce “un trattamento indegno” riservato al personale ATA, sedotto in campagna elettorale e poi abbandonato. “Non ci arrenderemo – conclude il deputato – riproporremo le nostre istanze anche nella Legge di Bilancio, convinti che questa situazione debba cambiare”.
L’importanza del personale ATA nella scuola
Il personale ATA, che include amministrativi, tecnici e ausiliari, è essenziale per il funzionamento quotidiano delle scuole. Tuttavia, la precarietà contrattuale e la carenza di risorse compromettono non solo la qualità del loro lavoro, ma anche l’efficienza del sistema scolastico.
L’accusa del Movimento 5 Stelle porta nuovamente all’attenzione la necessità di una politica scolastica più strutturata e attenta ai bisogni reali del settore. Rimane da vedere se il Governo risponderà concretamente o se, come temono molti, le promesse resteranno ancora una volta disattese.
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