Le risorse messe a disposizione dal MEF per il rinnovo dei contratti della scuola non basteranno nemmeno a coprire l’inflazione, si parla di circa 115 Euro al mese lorde, poche briciole.
La fiammata del carovita a gennaio ha fatto registrare un record, non accadeva da ben 26 anni.
Secondo le stime preliminari dell’ISTAT l’indice dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra un +1,6% su base mensile e +4,8% su base annua (da +3,9% di dicembre). Era il 1996 quando l’istituto di statistiche registrava la stessa percentuale di aumenti.
Contratti scuola, i rinnovi entro il 2022
Come era prevedibile nel 2022 a trainare gli aumenti sono il costo dell’energia, ma non solo salgono sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ma anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto. Insomma è aumentato tutto tranne gli stipendi.
L’aumento dei prezzi porta un maggiore introito per le casse dello Stato poiché derivato dal gettito dell’iva. Queste risorse potrebbero essere utilizzate a sostegno del potere di acquisto degli stipendi e il rinnovo del contratto scuola potrebbe essere un’opportunità per il governo per dimostrarlo.
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